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LECOSECAMBIANO@ROMA
Un progetto per capire e contrastare il bullismo omofobico
Brief report a cura di Vittorio Lingiardi*, Roberto Baiocco**, Salvatore Ioverno* e Nicola Nardelli*
*Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica
**Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione
Sapienza Università di Roma
Facoltà di Medicina e Psicologia
Il bullismo omofobico è una particolare forma di bullismo le cui vittime sono attaccate a causa del loro orientamento omosessuale (reale o presunto) o del loro ruolo di genere non conforme alle aspettative sociali (Lingiardi, 2012; Lingiardi e Nardelli, 2014). Diverse ricerche hanno associato la vittimizzazione da bullismo omofobico al rischio di dispersione scolastica (Kosciw et al., 2012). Non meno importanti sono gli effetti anche gravi e a lungo termine, tra cui disturbi appartenenti all’area traumatica come il disturbo post-traumatico da stress (Rivers, 2004), ansia, depressione (Balsam, Rothblum, Beauchaine, 2005), ideazione suicidaria (Baiocco et al., 2014; Poteat, Espelage, 2005).
Il progetto LECOSECAMBIANO@ROMA vuole contribuire alla descrizione e alla comprensione del fenomeno del bullismo omofobico nei contesti scolastici romani: un primo passo imprescindibile per mettere a punto modelli efficaci di prevenzione e intervento. E’ stata inoltre indagata anche la violenza legata all’appartenenza di genere, sia nella sua forma verbale che comportamentale, e gli atteggiamenti di rifiuto e ostilità verso le persone transessuali. Omofobia e violenza di genere sono spesso intimamente connesse e possono incidere negativamente sulla salute mentale e sull’adattamento psicologico dei ragazzi e delle ragazze che le subiscono. Un obiettivo altrettanto importante è l’identificazione di specifici fattori di rischio e di protezione, al fine di contrastare i primi e favorire i secondi.
Per la raccolta dati è stato costruito un sito internet dove gli studenti/le studentesse partecipanti alla ricerca hanno compilato un questionario appositamente predisposto da docenti della Sapienza Università di Roma (tempo di compilazione 15-20 minuti). Per prevenire la compilazione del questionario da parte di studenti/studentesse esterni/e alla ricerca, l’accesso al sito è stato limitato alle sole scuole aderenti al progetto. Hanno compilato il questionario circa 1800 studenti/studentesse (equamente distribuiti/distribuite in funzione del genere) con un’età media di circa 16 anni. Dall’indagine emerge che il 47% degli studenti/delle studentesse dichiara di sentire spesso o molto spesso espressioni omofobiche dai compagni di scuola e il 25% di aver sentito (almeno qualche volta) le stesse espressioni da insegnanti. L’8% degli studenti/studentesse dichiara di aver subito bullismo omofobico almeno una volta a scuola (il 9% dei ragazzi vs il 7% delle ragazze). La differenza in funzione dell’orientamento sessuale è elevata: circa il 6% dei ragazzi/delle ragazze con orientamento eterosessuale dichiara di aver subito bullismo omofobico contro il 35% dei ragazzi/delle ragazze con orientamento non eterosessuale. Coloro che hanno subito bullismo di matrice omofobica riportano un minor livello di benessere percepito e hanno pensato con maggiore frequenza ad abbandonare la scuola a causa del disagio provato nei diversi contesti scolastici. Il 58% dei soggetti bullizzati si confida con amici/amiche, il 32% con gli/le insegnanti, il 19% con i genitori, l’11% cerca aiuto on-line.
Il 34% degli studenti/delle studentesse ha sentito parlare di omosessualità per la prima volta da internet o dalla TV (ad es. dalla trasmissione “Grande Fratello”), il 24% da amici/amiche, il 20% dalla famiglia e solo l’8% dagli insegnanti/dalle insegnanti. Più del 50% dei ragazzi/delle ragazze dichiara di avere almeno un amico/una amica con orientamento non eterosessuale. Tra coloro che hanno amici/amiche con orientamento LGBT il 64% riferisce di sentirsi molto vicino/vicina al proprio amico/propria amica con orientamento non eterosessuale. Circa il 40% dei ragazzi/delle ragazze parteciperebbe a un'associazione scolastica volta a promuovere l'amicizia tra ragazzi/ragazze eterosessuali e ragazzi/ragazze LGBT. Il 60% degli studenti/delle studentesse riferisce che a lezione capita di parlare di tematiche relative all’orientamento sessuale ma solo il 9% afferma di aver studiato su libri che affrontano tale argomento.
Bibliografia
Baiocco, R., Ioverno, S., Lonigro, A., Baumgartner, E., Laghi F. (2015). Suicidal ideation among Italian and Spanish young adults: The role of sexual orientation. Archives of Suicide Research, 19(1), 75-88.
Balsam, K.F., Rothblum, E.D., Beauchaine, T.P. (2005). Victimization over the life span: A comparison of lesbian, gay, bisexual, and heterosexual siblings. Journal of Consulting and Clinical Psychology, 73(3), 477-487.
Kosciw, J.G., Greytak, E.A., Bartkiewicz, M.J., Boesen, M.J., Palmer, N.A. (2012). The 2011 National School Climate Survey: The experiences of lesbian, gay, bisexual and transgender youth in our nation’s schools. GLSEN, New York.
Lingiardi, V. (2016). Citizen gay. Affetti e diritti. Terza edizione aggiornata con la collaborazione di N. Nardelli. Il Saggiatore, Milano.
Lingiardi, V., Nardelli, N. (2014). Linee guida per la consulenza psicologica e la psicoterapia con persone lesbiche, gay, bisessuali. Prefazione di G.L. Palma, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi. Raffaello Cortina, Milano.
Poteat, V.P., Espelage, D.L. (2007). Predicting psychosocial consequences of homophobic victimization in middle school students. Journal of Early Adolescence, 27(2), 175-191.
Rivers, I. (2004). Recollections of bullying at school and their long-term implications for lesbians, gay men, and bisexual. Crisis, 25(4), 169-175.