Da pochi giorni si sono riaperte le scuole e, con esse, le discussioni e le polemiche legate alla cosiddetta "ideologia del gender", alle delibere o alle mozioni per ritirare testi contenuti presso le biblioteche scolastiche e le conseguenti polemiche da parte di associazioni di insegnanti, genitori, esperti del settore.
Il 29 settembre 2015, dodici organismi ONU (tra cui OMS, UNESCO e UNICEF) hanno pubblicato un documento mediante il quale chiedono agli Stati di intervenire con urgenza per fermare la violenza e le discriminazioni contro le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI).
Affermano il loro impegno a sostenere gli Stati membri in tale direzione e ricordano che anche i leader politici e religiosi, le organizzazioni sindacali, il settore privato, gli operatori sanitari, le organizzazioni della società civile e i mass media rivestono un ruolo importante nella difesa dei diritti umani per le persone LGBTI.
Il documento è disponibile in sei lingue (inglese, arabo, cinese, francese, russo, spagnolo) sul sito dell'OMS.
Qui potete leggere la traduzione italiana oppure scaricare il pdf.
Il 14 maggio 2015, tre giorni prima della IX giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia, circa 700 studentesse, studenti e docenti hanno affermato il loro impegno a combattere il bullismo omofobico con un evento presso la sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.
È nostro dovere come amministrazione pubblica contrastare ogni forma di bullismo e promuovere il rispetto delle differenze – dichiara l’assessora Alessandra Cattoi – Nessun adolescente si deve sentire solo né diverso nella nostra città. Per questo abbiamo voluto fortemente il progetto “lecosecambiano@roma” la cui efficacia ci è confermata dalle richieste ricevute, a cominciare da quelle espresse nei semplici bigliettini scritti durante gli incontri pieni di domande, di dubbi, di commenti a volte anche duri, di richieste di aiuto. Soprattutto mi ha colpito l’invito a continuare a lavorare nelle scuole approfondendo i temi del rispetto, la valorizzazione delle differenze e il bullismo omofobico, anche quello virtuale. Per rispondere a queste richieste abbiamo la volontà di proseguire sulla strada intrapresa, riproponendo il progetto in altre scuole e rivolgendoci in particolare anche a docenti e famiglie.
Alessandra Cattoi, ex assessora al
di Roma CapitaleChe si esprima in forma di derisione, scherzi di cattivo gusto o violenze vere e proprie, il bullismo omofobico e di genere è un fenomeno allarmante e doloroso. Causa dispersione scolastica, insicurezza psicologica, difficoltà relazionali. È un’ esperienza traumatica che lascia il segno per tutta la vita. È nostro dovere capirne le cause e combatterlo.
Vittorio Lingiardi, professore ordinario di Psicologia Dinamica, Facoltà di Medicina e Psicologia, Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica, Sapienza Università di Roma.